Sembra che il figlio di Arnold Schwarzenegger, Joseph Baena, abbia deciso di seguire le orme del padre, tra bodybuilding e recitazione. Le condizioni difficili di questo giro hanno sollevato la questione. Contemporaneamente alla carriera nel bodybuilding, Arnold avvia anche la sua carriera cinematografica e nel mondo degli affari, in particolare nel settore immobiliare. Data la sua emivita abbastanza media nell’organismo, di circa 6-10 ore, si raccomanda due iniezioni al giorno, rispettando un intervallo di 8-10 ore tra due assunzioni.
Da anni in America la legge vieta l’uso di sostanze anabolizzanti, ma l’ipocrisia della società statunitense su un fenomeno così pervasivo è ancora molto forte. A denunciarla è stato nel 2008 il regista Chris Bell, che nel documentario Bigger, Stronger, Faster, partendo dall’esperienza dei suoi due fratelli cresciuti nel mito di Schwartzenegger, ha esaminato la penetrazione degli steroidi in ambienti insospettabili. Oggi gli anabolizzanti sono usciti dalle palestre per diventare la nuova droga di manager, militari in missione ma anche uomini e donne comuni, che li utilizzano a mo’ di cura estetica, quasi vent’anni di verità sui loro effetti collaterali non fossero mai passati.
Era un uomo che viveva delle sue passioni e non chiedeva scusa a nessuno. Alla fine degli anni ’30, dopo decine di anni di ricerca, si ebbe una conoscenza più approfondita degli ormoni dell’uomo e del loro funzionamento. In quegli anni ci fu un boom della ricerca e nel 1939 Adolf Friedrich Johann Butenandt vinse il premio Nobel per la chimica per le ricerche sugli ormoni sessuali.
Tra i condannati per traffico di anabolizzanti figurano molti olimpionici, come Karl-Heinz Radschinsky oppure Alexandre Kurlovitch. All’inizio degli anni Ottanta il medico Daniele Faraggiana nel centro CONI di Tirrenia trattò con steroidi anabolizzanti lanciatori e sollevatori di peso azzurri, tra cui gli olimpionici di Los Angeles 1984 Alessandro Andrei e Norberto Oberburger. D’accordo con il responsabile dei lanci della FIDAL (Federazione italiana di atletica leggera) Renato Carnevali e con il direttore tecnico Enzo Rossi, Faraggiana somministrava methandrostenolone soprattutto, ma anche nerabol, dianabol, oxanor, winstrol, andriol, testoviron.
Poi, oltre dieci anni dopo Seul, il 13 febbraio 1999, in un meeting indoor, a Dortmund, risultò positivo al nandrolone. Si parlò di GH anche a proposito del decesso prematuro di Florence Griffith, che itgazzettasport ai Trials del 1988 e ai successivi Giochi di Seul aveva portato a livelli ritenuti impossibili i record della velocità. Il 21 settembre 1998, a 38 anni, morì nel sonno nella sua casa di Mission Viejo.
Quattro anni dopo Ye Qiaobo – medaglia d’argento sui 500 m – dopo essere scesa dal podio olimpico rivisitò il passato. Raccontò che il medico della squadra nel 1987 dava alle ragazze farmaci senza nome, per cui era aumentata di 14 chili. Non aveva mai saputo che si trattava di steroidi anabolizzanti, finché non fu trovata positiva e squalificata per 15 mesi. Il primo doping, empirico, ma basato su cocktail micidiali, comparve nell’Ottocento e investì corse ippiche, gare di fondo e ciclismo.
L’allenatore Eddie Borysewicz la propose a meno di una settimana dai Giochi. In questo modo contrassero virus i due corridori Mark Whitehead e Danny Van Haute. Doping è l’uso di sostanze o metodi potenzialmente pericolosi per la salute e capaci di migliorare in modo artificiale la prestazione sportiva.
Fisiologicamente, Primobolan ha un forte effetto di aumento della massa muscolare e di combustione dei grassi. I suoi effetti sono ben supportati dall’organismo perché la sua cinetica d’azione è lenta. I risultati non appaiono all’improvviso e questa è probabilmente la virtù di questo steroide anabolizzante, che può quindi essere utilizzato anche dai principianti. Primobolan, che è la formulazione commerciale del methenolone enanthate, è uno steroide anabolizzante, che viene assunto in forma orale o in forma iniettabile.
Questa attività è dovuta al legame di Primobolan ai recettori nucleari degli androgeni naturali. Inoltre, il Primobolan, grazie alla sua struttura chimica, attraversa tutte le barriere biologiche. Può quindi penetrare nel cervello dove esercita effetti legati ad una gestione efficace dello stress.
